Poco più avanti agli Spiazzi dell'Acqua, (mt.1229) ci si trova per la prima
volta a contatto con la Val Sedornia, impetuosa in primavera, ma facile da
attraversare nel periodo estivo, quando buona parte dell'acqua penetra in
profondità per riapparire alcune centinaia di metri più a valle.
Una volta giunti in fondo ai prati di Vigna (mt.1287) il sentiero nuovamente
si impenna costeggiando sulla destra il sentiero 314 per Fontana Mora (mt.1513),
la Foppana, il Passo degli Omini (mt.2123) ed il Monte Ferrante (mt.2427).
Poco più avanti la cappella settecentesca dedicata a San Carlo Borromeo
(mt.1163), eretta in ricordo della visita del Vescovo di Milano in Valle
Seriana nel 1575.
Da qui, salendo pochi
minuti è possibile raggiungere il "Sentiero delle Orobie" nel tratto di
percorso che dal Rifugio Curò conduce al Rifugio Albani.
Non appena usciti dal
bosco, su una altura ai piedi di uno spuntone roccioso incociamo la baita di
Vigna Vaga (mt.1660) ed un ultimo tratto impegnativo conduce al laghetto
Spigorel (mt.1819)
A percorrere la Val Sedornia, non fu il Santo, ma
un suo inviato, Monsignor Giovanni Andrea Pioni, dottore in teologia e
prevosto di San Lorenzo Maggiore a Milano, che, accompagnato dal notaio
Matteo Jannochis, il 30 settembre 1575 discese dal Passo della Manina, tutto
il corso della Valle Sedornia.
Prendendo fiato, si può gettare un rapido sguardo
al preistorico masso altare. Utilizzato presumibilmente tra il III° ed il
I° millennio a. C. per culti precristiani presenta diverse incisioni,
'coppelle e canalicoli' scavate nella roccia.
Da Gandellino saliamo in auto a Tezzi Alti ed
imbocchiamo il sentiero 309. Nemmeno il tempo di "rompere il fiato" che il sentiero per un breve tratto
si inerpica ripido, prima di adottare una pendenza quasi costante fino allo
spiazzo di Martisöla (mt.1094).
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